Aids: Paura, Pregiudizio e Conoscenza

Nella Giornata mondiale contro l’AIDS è importante ricordare ciò che è stato ma anche guardare a ciò che è e a ciò che sarà.
Il 1 dicembre è la giornata simbolo che vede protagonista l’AIDS ed è la prima giornata mondiale nella storia dedicata alla salute.
L’obiettivo è quello di ricordare le vittime dell’AIDS, unirsi alle famiglie e a chi lotta in prima fila, ma anche far si che questa giornata valga per tutti i giorni dell’anno.
Dal 1981, anno della prima diagnosi di AIDS, il virus ha ucciso oltre 25 milioni di persone ed è tuttora una delle epidemie più diffuse del pianeta.
Dagli anni ’80 ad ora ci sono stati progressi e le campagne di prevenzione sono aumentate, ma non esiste ancora un vaccino e molti continuano a non conoscere l’entità e la storia di questo virus.
Ciò che non si conosce aumenta il pregiudizio e la non-curanza.
Questa realtà coinvolge tutti e non ha che fare con l’orientamento sessuale ma con una sessualità consapevole e sicura, perché una delle maggiori cause di infezione è quella della trasmissione sessuale.
SFIDE E PROPOSITI
Le sfide e gli obiettivi più importanti legati alla campagna contro l’aids sono:
• Aumentare i programmi di prevenzione dell’HIV, inserirli nelle scuole e incrementarli nella sanità pubblica.
• Garantire le medicine a chi ne ha bisogno, ossia 1, 7 milioni di persone tra cui 1, 2 milioni sono bambini
Questa giornata rappresenta un’occasione per ribadire l’importanza riguardo a questi punti, ancora più in questo momento difficile di crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19.
ORIGINE DELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS
Il 1988 è l’anno in cui parte la decisione di istituire la Giornata mondiale contro l’AIDS, grazie al Summit mondiale dei ministri della salute riguardo i programmi di prevenzione per l’AIDS.
L’UNAIDS, ossia il Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV, si occupa – in collaborazione con organizzazioni umanitarie e governi – di velocizzare e dirigere le azioni contro l’AIDS.
COS’E’ L’AIDS?
La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, ossia l’AIDS, rappresenta l’ultimo stadio dell’infezione causata dal virus dell’immunodeficienza umana, meglio conosciuto come HIV.
L’HIV entra nell’organismo e attacca le cellule del sistema immunitario rendendolo debole e fragile con possibilità di contrarre infezioni o tumori e sfociare nell’AIDS conclamata.
Secondo i dati dell’ISS in Italia, nel 2018, hanno contratto l’HIV 2847 persone.
L’età media per gli uomini è di 39 anni mentre per le donne di 38 ,ma il rischio più alto si trova nella fascia d’età che va dai 25 ai 29 anni.
Molte persone sono asintomatiche e non sanno di avere il virus.
Questo accade perché non si sottopongono al test dell’HIV o non si prendono cura della loro sessualità proteggendosi, dando un valore secondario a questa azione.
Anche se ad oggi le terapie hanno ridotto i rischi di trasmissione e dato una possibilità reale di vita ai malati di HIV, tante sono le azioni che possiamo fare e può fare la ricerca.
COME SI TRASMETTE E COME PREVENIRE IL VIRUS
L’HIV si trasmette attraverso; rapporti sessuali non protetti, l’uso in comune o non sterile delle siringhe e di madre in figli durante la gravidanza.
Ma le soluzioni partono da una condotta sessuale sicura, sia riguardo il sesso anale che vaginale o orale, usando i preservativi e i dental dam.
PREP
In caso di possibile esposizione al virus, perché si hanno rapporti non protetti e il più delle volte occasionali o con partner a rischio, una possibile soluzione per ridurre il rischio è rappresentata dalla PREP.
La profilassi pre esposizione riduce le possibilità di infettarsi, consiste nell’assumere farmaci antiretrovirali in presenza di un alto rischio di contrarre l’HIV per via sessuale.
In Italia è a pagamento, previa ricetta di un infettivologo, e deve essere monitorata dal medico.
PPE
Nel caso in cui si ha la certezza di essersi esposti al virus esiste la PPE, profilassi Post Esposizione.
La proceduta consiste nell’assumere farmaci antiretrovirali nelle 48 ore dall’esposizione e dura 4 settimane, anche qui è importante il monitoraggio.
TERAPIE
I farmaci antiretrovirali, in uso dal 1996, hanno ridotto la mortalità, la trasmissione del virus e hanno donato aspettative di vita maggiori rispetto al passato.
Anche una persona affetta dall’HIV ha il diritto alla vita, al piacere e alla sessualità.
CONFERENZA INTERNAZIONALE AIDS 2020
La conferenza internazionale sull’aids si è tenuta lo scorso mese di luglio su piattaforma digitale, durante il meeting sono emerse ricerche, confronti e soluzioni.
E’ stato rilanciato l’obiettivo per il 2030.
Il traguardo consiste nel raggiungere i 90, 90, 90 ovvero identificare il 90% delle persone infettate, curare il 90% di chi ha contratto il virus e ridurre la carica del virus nel 90% dei pazienti curati.
I progressi nella prevenzione e nel trattamento, quindi, sono chiaramente una possibilità.
Uno degli annunci più interessanti della conferenza, tuttavia, è stato quello sulla possibilità di una cura.
Emblematiche e interessanti sono i casi di due pazienti guariti dall’AIDS, noti come i pazienti di Londra e Berlino.
Entrambi sono stati sottoposti a trapianto di midollo osseo, proveniente da individui immuni all’HIV, per curare i tumori del sangue di cui erano affetti.
Questa operazione però è un’azione a rischio e molto costosa, ma che nel campo della ricerca ha dato delle risposte in più su cui lavorare.
Il terzo paziente, proveniente dal Brasile, sta seguendo una cura sperimentale rappresentata da un mix di farmaci ( antiretrovirali, nicotinammide e vitamina B3 ).
Una volta interrotta la terapia, nel 2019, il virus ha smesso di essere presente nel sangue.
Queste possibili risposte ci dicono che le ricerche proseguono e che rimane importantissima la prevenzione e il prendersi cura della propria sessualità.
LE PERSONE DIETRO LA LOTTA ALL’AIDS
Dietro la lotta all’HIV e all’AIDS ci sono le persone, i movimenti e le organizzazioni che lottano per vedere rispettati e realizzati i loro diritti.
Insieme si uniscono per rendere visibile al mondo la lotta e la presenza di questo virus che riguarda tutti.
Il Film 120 battiti al minuto ( 2017 ), candidato all’Oscar e vincitore del Gran Priz al Festival di Cannes, del Fripesci e del Queer Palm, ha come protagonisti le persone e l’attivismo.
Il regista Robin Campillo racconta le azioni di Act Up Paris, acronimo per “AIDS Coalition to Unleash Power ossia “Coalizione AIDS per scatenare il potere” .
Il movimento francese si è ispirato all’Act Up New York e, attraverso azioni di non violenza, ha lottato contro gli interessi farmaceutici e la non curanza della politica nel periodo di maggiore diffusione del virus, ossia gli anni ’80.
Un film che parla di vita, morte ed energie umane unite per un solo obiettivo, ossia quello di diffondere la conoscenza, il sapere, i programmi di prevenzione e richiedere aiuti necessari per le cure.
I due movimenti, eliminando il pregiudizio e i falsi miti legati al virus, hanno creato la possibilità di oltrepassare i muri di silenzio, presenti in una realtà sempre più viva e presente, per continuare a combattere.
Guardiamo al futuro e iniziamo da oggi facendo sì che la Giornata mondiale dell’AIDS possa vivere ogni giorno.